“Mai una gioia”: operazione della Polizia di Stato contro gli spacciatori del tifo violento dell’Atalanta


In provincia di Bergamo è in corso una vasta operazione della Polizia di Stato che sta eseguendo una misura cautelare nei confronti di numerosi soggetti italiani e stranieri ritenuti responsabili, a vario titolo, di traffico e spaccio di sostanze stupefacenti, estorsione, rapina e resistenza a pubblico ufficiale.

Le indagini, avviate nel settembre 2015 e condotte dai poliziotti della Squadra Mobile bergamasca e del Servizio Centrale Operativo della Polizia di Stato, hanno consentito di acquisire gravi elementi indiziari a carico di un gruppo di italiani, nonché di un cittadino albanese e di uno serbo, in prevalenza “ultras” della ATALANTA, dediti alla cessione di ingenti quantitativi di droga, anche tra i tifosi della tifoseria stessa: tra gli indagati anche un settantatreenne e un sessantatreenne.

Dalle indagini condotte dai poliziotti della Squadra Mobile di Bergamo e dello SCO della Polizia di Stato è emerso altresì come gli “ultras”, prima di assistere alla partita, acquistavano e assumevano sostanza stupefacente, soprattutto cocaina, nei pressi dello stadio o addirittura al suo interno, incappucciandosi per poi compiere azioni violente. Circostanza che, peraltro, è stata accertata anche prima dei noti tafferugli avvenuti, nel gennaio 2016, nel centro di Bergamo, dopo la partita contro l’INTER, che ha portato a contestare anche il reato di resistenza a pubblico ufficiale, riconducibile a condotte violente poste in essere al termine dell’incontro calcistico.

Sono 26 i soggetti sottoposti a misure cautelari, ritenuti responsabili, a vario titolo, di traffico e spaccio di sostanze stupefacenti, estorsione, rapina e resistenza a pubblico ufficiale.

L’operazione prende il nome dallo slang e dal linguaggio in codice tipico usato dagli arrestati, i quali erano soliti ripetere come un mantra la frase “mai una gioia”, riportata anche in uno striscione in curva.

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